lunedì 22 ottobre 2007

Nucleare - gli italiani dicono NO


Schiacciante maggioranza di contrari al ritorno all'atomo in un sondaggio Ipr
Soddisfazione dei Verdi: "Cittadini consapevoli, sconfitta la lobby di Casini"

Nucleare, gli italiani dicono no
Solo il 38% vuole nuove centrali

ROMA - Non c'è il ritorno al nucleare tra le possibili soluzioni all'orizzonte degli italiani per arginare la crisi energetica e rispettare la riduzione delle emissioni di gas serra imposte dal Protocollo di Kyoto e dall'Unione Europea. La conferma arriva da un sondaggio condotto dall'Ipr Marketing per conto dei Verdi. E' schiacciante infatti il no alla costruzione di nuove centrali che emerge dal campione di mille cittadini rappresentativi dell'intera popolazione nazionale.
A dirsi contrario è infatti il 56 per cento degli intervistati, mentre è favorevole il 38%. Il rimanente 6% si dice senza opinione. Un'opposizione all'energia atomica maggiormente radicata in chi si definisce elettore di centrosinistra. Tra i simpatizzanti dell'Unione la percentuale sale infatti al 67, mentre tra quelli della Casa delle libertà cala al 47, senza però diventare minoranza in quanto anche chi dal centrodestra guarda con favore al nucleare non va oltre lo stesso 47%.
Ancora più netta è la contrarietà all'energia atomica se dal generico si passa al particolare, domandando agli italiani se sono disposti ad accogliere un nuova centrale nei pressi del loro comune di residenza. In questo caso i "no" salgono al 70 per cento, contro un 25 per cento di favorevoli e un 5 per cento di indecisi. Più netta, anche in questa circostanza, l'opposizione degli elettori di centrosinistra che si dicono contrari in 74 su 100, mentre la percentuale tra quelli di centrodestra si ferma al 62.
Il risultato del sondaggio è stato accolto con soddisfazione dai Verdi. "A venti anni di distanza dal referendum in cui i cittadini decisero di abbandonare l'energia nucleare - afferma il capogruppo del Sole che ride a Montecitorio Angelo Bonelli - la maggioranza è ancora contraria. Ciò significa che quel voto non fu l'effetto di una suggestione, ma il frutto di una scelta fatta con maturità e conoscenza, come oggi. Gli italiani non si lasciano ingannare dalla propaganda delle lobby dell'atomo, oggi rappresentate da Casini".
Per tornare al nucleare - prosegue - lo Stato si dovrebbe indebitare perché costruire una centrale nucleare è molto più costoso che costruirne una di qualsiasi altro tipo. E' in corso un'offensiva nuclearista che non tutela l'interesse pubblico, ma solo gli interessi economici di parte. Per questo i Verdi rilanciano la necessità di una grande mobilitazione contro il nucleare e per il solare a partire dall'iniziativa del 10 novembre". 

(22 ottobre 2007)

martedì 4 settembre 2007

Dove stiamo andando?

(importato da Splinder)


Dove stiamo andando?
l'Italia sta percorrendo una strada pericolosa.
Colpa della politica, che è un qualcosa di inascoltabile e inguardabile, inconcepibile.
Non esiste più una destra o una sinistra definita, tutti vogliono stare al centro, nessuno ha il coraggio di fare delle scelte per il popolo, a meno di non contare quanti soldi gli entrano nelle tasche, al governo dovrebbero esserci i nostri rappresentanti, mentre invece ci sono delle persone che non ci rappresentano, e fortuna che li ho votati.
E' brutto dire, meglio questi piuttosto che Berlusconi. Uno perché un Berlusconi non dovrebbe nemmeno esistere. Due perché ti toglie la speranza di un'Italia migliore, trovarsi comunque americanizzati.
Non è infatti un problema di chi ha fatto i brogli alle ultime elezioni, tanto si sono messi d'accordo, oggi vinco io domani vinci tu...
E' questa la cosa brutta. Il cittadino non conta nulla, la nostra Republica non è una democrazia, e sempre e comunque un'oligarchia, dove i capi cambiano magari anche nome, ma alla fine sono tutti dipendenti delle lobbies americane.
Cosa si deve fare per uscire da questo stato di cose?
Avrà ragione Chavez che sta cercando in tutti i modi di scacciare lo straniero americano dalla sua casa

domenica 12 agosto 2007

11 mesi

Leo
quasi 11 mesi, tanto che non scrivo qui, tanto è da quando è nato Leo, dolce piccola peste.
Invece direi che è un angioletto. Quasi 11 chili.
Non è vero che è una peste, anzi, tutti vorrebbero un angioletto così.
Adesso sono circa una decina di giorni che ha cominciato a gattonare, ed ha una voglia tremenda di camminare.Ogni giorno è una scoperta per noi ed anche per lui